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QUMRAN

I Rotoli del Mar Morto

Qumran era una località sulla riva occidentale del Mar Morto, nell'attuale Cisgiordania, vicino alle rovine di Gerico, abitata da una comunità essena, un setta ebraica.

Il sito fu costruito tra il 150 a.C. e il 130 a.C. e vide varie fasi di occupazione finché, nell'estate del 68Tito, al comando della legione X Fretensis, la distrusse.

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Qumran è divenuta famosa in seguito alla scoperta nel 1947 dei cosiddetti Manoscritti del Mar Morto e dei resti di un monastero dove si ritiene vivesse una comunità di Esseni.

 

Ai piedi del Wadi Qumran esistono alcune antiche rovine che erano considerate resti di una fortificazione romana e che non erano state prese in considerazione dagli archeologi. Dopo la scoperta del Rotolo del Mar Morto di Isaia, avvenuta nel 1947, questo sito archeologico fu notevolmente rivalutato. Ben presto gli studiosi riconobbero che gli edifici erano appartenuti a una comunità religiosa ebraica. Si pensò subito che fossero stati i membri di questa comunità a nascondere i rotoli nelle grotte fra i vicini dirupi.[1]

Scoperte successive, tuttavia, sembrarono mettere in dubbio questa ipotesi. Nelle prossimità del monastero, infatti, in una serie di grotte due pastori palestinesi di nome Muhammad ad-Dhib, soprannominato il "lupo" e Jum'a Khalil, soprannominato il "legno", rinvennero nel 1947 delle anfore antiche in cui erano custoditi degli ostraka e dei rotoli di papiro.[2]

L'importanza storica principale di questo luogo è per la scoperta di papiri antichissimi racchiusi in anfore per preservarli dalla furia distruttrice dei Romani.

A Qumran sono inoltre stati ritrovati numerosi testi di tradizioni apocrife, ad esempio i libri di Enoch o il rotolo della guerra. Si ritiene che questi rotoli risalgano a un'epoca precedente all'abbandono del monastero, che avvenne presumibilmente nel 68, in occasione dell'inizio delle vicende belliche che portarono all'invasione romana (di Pompeo, a Gerusalemme nel 63 a.C.)

 

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